SICILIA

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ARANCINIIngredienti500 gr. di riso (arborio o roma), 1 busta piccola di zafferano, formaggio, 350 gr. di carne trita mista (anche con maiale), 150 gr. di piselli piccoli, 200 gr. di salsa di pomodoro, 150 gr. di formaggio grattugiato (meglio se caciocavallo), 3 uova, 200 gr. di farina, 400 gr. di pangrattato, Sale, Pepe PreparazionePer preparare gli arancini occorre prima lessare il riso in una pentola d’acqua salata aggiungendo durante l’ebollizione la bustina di zafferano. Quando sarà pronto e giallo grazie allo zafferano, aggiungete due o tre cucchiai d’olio per evitare che possa risultare troppo colloso a causa dell’amido e successivamente il caciocavallo grattugiato. Girate il tutto con un cucchiaio e lasciate riposare mentre preparate il ripieno. In un tegame soffriggete la carne trita e aggiustate di sale e pepe, unitevi la salsa di pomodoro ed infine i piselli che avrete precedentemente sbollentato in acqua salata. Otterrete un sugo piuttosto denso di carne e piselli, lasciate cuocere per almeno 10 – 15 minuti. A questo punto potete prendere il riso e farne delle palle della dimensione di una piccola arancia; con un cucchiaio aiutatevi ad inserire nella parte più centrale dell’arancino il ripieno di carne al sugo con i piselli, quindi ricoprite con un po’ di riso e riformate la vostra arancia piccola. Eseguito questo procedimento non vi resta che passare le arancine nella farina e successivamente nell’uovo sbattuto con una presa di sale. Passate poi nel pangrattato e friggete accuratamente in olio d’oliva. Gli arancini sono buoni sia caldi che freddi ma noi vi consigliamo di gustarli caldi per assaporare il formaggio che fonde rendendoli ancora più squisiti. Come per tutte le ricette tipiche, le variazioni sono infinite, noi vi consigliamo una variazione non consona alla tradizione siciliana... anzi, diciamo che si tratta di un miscuglio etnico…lessate del riso basmati che farete soffriggere con una cipolla insieme alla carne ed insaporite con abbondante curry. Al posto del caciocavallo che è piuttosto deciso nel gusto, vi consigliamo della mozzarella che dovrete far attenzione a strizzare per bene onde evitare che gli arancini possano aprirsi nel friggere!

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PASTA CON LE SARDEIngredienti1000 G Finocchietti Selvatici, 500 G Sarde, 600 G Pasta Tipo Bucatini, 2 Cipolle Tritate, 6 Acciughe Salate, 50 G Pinoli, 50 G Uvetta Sultanina, 50 G Mandorle Abbrustolite Tritate, 1 Punta Zafferano, Olio D'oliva, Sale, Pepe.PreparazioneLessate i finocchietti in acqua salata, scolarli e trattenere l'acqua che servirà per cuocere i bucatini. Togliere la lisca e la testa alle sarde. In un tegame soffriggere nell'olio i finocchietti tritati con la cipolla, le acciughe dissalate, un po' di pepe, i pinoli, lo zafferano diluito in poca acqua, l'uvetta sultanina fatta rinvenire in acqua tiepida, quindi unire metà delle sarde. Quando le sarde saranno rosolate, mescolare il tutto fino a ottenere una salsa omogenea. Nell'acqua dei finocchi cuocere i bucatini. Scolateli al dente e metteteli in una teglia con due terzi della salsa, mescolare bene. In una padella con un poco di olio e il terzo della salsa avanzato cuocete le sarde rimaste. Versare il tutto sui bucatini e cospargere di mandorle tritate. Mettere in forno molto caldo la teglia per dieci minuti circa e far gratinare il contenuto.

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CAVATELLI ALL’AGRIGENTINAIngredientiper la pasta:Gr. 400 di farina di grano duro, semolino, sale, acqua. per la salsa: Kg. 1,5 di pomodori maturi, 1 melanzana, gr. 100 di ricotta salata, 1 spicchio d'aglio, mezza cipolla, alcune foglie di basilico, olio extravergine di oliva, sale, pepePreparazioneImpastate la farina con acqua salata in modo da ottenere un composto liscio e sodo. Mettetelo a riposare per circa 30 minuti, avvolto in un tovagliolo infarinato. Quindi, ricavate dalla pasta dei bastoncini del diametro ci circa 1 cm., tagliateli a pezzettini di circa 2 cm. e premete ogni gnocchetto con il pollice, ruotandolo leggermente per formare l'incavatura. Pulite la melanzana, tagliatela a cubetti, cospargetela di sale e ponetela in uno scolapasta per almeno 1 ora; poi, friggetela in abbondante olio cado. Pulite i pomodori, schiacciateli leggermente e poneteli in un tegame con l'aglio, la cipolla il basilico e lasciate cuocere per circa 15 minuti. Passate il pomodoro al passaverdura e condite la salsa con sale e pepe. Rimettete sul fuoco e lasciate addensare a fuoco basso. Lessate i cavatelli in acqua bollente salata con 1 cucchiaio di olio, scolateli e conditeli con il sugo e le melanzane. Spolverizzate con la ricotta salata grattugiata e servite.

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STIGLIOLIIngredienti800 g. di budelline di agnello (o capretto, castrato, pollo), 800 g. di cuore, 800 g. di polmone, 2 cipolle novelle, un mazzetto di prezzemolo, qualche foglia di salvia.PreparazionePulire le budelline aprendole e lavandole con acqua e sale, quindi metterle da parte. Infilzare in un pezzetto di canna un pezzettino di cuore e uno di polmone, alternandoli con cipolla e salvia. Avvolgere gli spedi ottenuti con le budella sino a ricoprire il tutto, facendo attenzione che siano chiusi e compatti. Cuocerli alla brace a fuoco lento per una migliore cottura interna.

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CANNOLIIngredientiper la “scorcia” (l’involucro):400 grammi di farina, 75 grammi di strutto, 40 grammi di zucchero semolato, 2 uova, 1 albume, un pizzico di sale, 15 grammi di cacao amaro, 60 grammi di Marsala secco, 60 grammi di aceto bianco, Cannelle di latta (non saldata) per confezionare i cannoli, Olio di semi di girasole per friggere per la crema di ricotta1 chilo di ricotta di pecora freschissima, 600 grammi di zucchero Un pizzico di cannella in polvere (meglio il contenuto di una stecca di vaniglia), 150 grammi di cioccolato fondente a gocce, Ciliege candite ( 2 per cannolo), Scorzette di arance candite (1 per cannolo)PreparazionePrepariamo le "scorcie": Se avete la possibilità usare una planetaria con l’attrezzo a foglia, quindi mescolare farina, zucchero, cacao e sale. Aggiungere lo strutto al miscuglio di farina e farlo ben amalgamare, quindi unire le uova, farle assorbire ed infine continuare a lavorare aggiungendo il Marsala e l’aceto fino ad ottenere un impasto non troppo morbido ma consistente. Formare una palla, avvolgerla in pellicola da cucina e riporre in frigo per almeno un’ora. Spianare l’impasto ad uno spessore sottile (potete usare una sfogliatrice finendo con uno spessore simile a quello delle tagliatelle) spolverando, man mano, con la farina sia il piano di lavoro che l’impasto. Quando avrete raggiunto lo spessore desiderato, ricavate dei dischetti dal diametro di circa 10 cm. (potete aiutarvi con un coppapasta). Avvolgere i dischetti nelle cannelle unte d’olio, congiungendo i bordi spennellandoli con l’albume battuto. Friggere in abbondante olio ben caldo, due-tre per volta. Non appena la pasta sarà di un bel dorato scuro scolare e mettere a raffreddare su carta assorbente da cucina. Prepariamo ora la crema di ricotta: Se la ricotta è molto umida, come dovrebbe essere, farla sgocciolare in modo da eliminare la maggior parte di siero. Amalgamare bene la ricotta con lo zucchero. Lasciare riposare per un’ora e quindi setacciarla. A questo punto unire la cannella e il cioccolato fondente. Riempire le scorze con la crema e spianare le parti estreme aiutandovi con un coltello, posare una ciliegia candita alle estremità, mettere in un vassoio e spolverare con zucchero a velo e infine adagiare sul bordo la scorzetta di arancia candita.

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TARANTELLACon il termine tarantella, vengono definite alcune danze tradizionali prevalentemente dell'Italia meridionale, e le corrispondenti melodie musicali, che sono prevalentemente in tempo veloce, in vario metro: le varie tipologie hanno una metrica dei fraseggi melodici e ritmici in 6/8, 18/8 o 4/4, sia in modo maggiore che in modo minore, a seconda dell'uso locale La prima fonte storica risale ai primi anni del XVII sec. e sin dal suo primo apparire il ballo è legato al complesso e rituale fenomeno del tarantismo pugliese. Mentre conosciamo alcuni motivi sei-settecenteschi di tarantella, non è possibile conoscere con sicurezza le forme coreutiche di quei secoli per mancanza di notazioni... [continua]

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TEATRO DEI PUPIPupi Siciliani rappresentano una espressione teatrale che non ha uguali nel mondo. I Pupi Siciliani non si collocano in nessuna delle consuete categorie del teatro di animazione, in forza della loro esclusiva struttura stilistica e figurativa, con cui rappresentano in maniera sublime lo spirito epico, eroico e cavalleresco. I Pupi Siciliani posseggono la più intensa carica di tradizione popolare che si riscontri nel teatro di figura italiana. Il direttore della Silvio D'Amico li ha definiti come "il fenomeno teatrale italiano piu' importante dopo la Commedia dell'Arte ed il Melodramma" Il Teatro di Pupi Siciliani dei Fratelli Pasqualino, fondato nel 1969 dai Fratelli Fortunato Pasqualino e Pino Pasqualino, si e' distinto... [continua]

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CANTASTORIE SICILIANI I cantastorie siciliani in egual modo come i loro colleghi, giravano la Sicilia in lungo e in largo, li si notava soprattutto nelle grandi festività, nelle fiere, nei momenti di raccolta del grano o in altre occasioni come queste, quando la gente era più disponibile e poteva contribuire economicamente alla loro sussistenza. Intorno alla fine dell'ottocento non vi era angolo della Sicilia che questi non avesse raggiunto. Esiste una particolarità siciliana nel quadro nazionale, si tratta di una specifica tradizione etno-musicale per la presenza di alcuni grossi caposcuola, che si sono posti come modelli di riferimento, creando delle forme emulative, in un certo senso quello del cantastorie siciliano è un istituto culturale, una maniera di cantare più meridionale che appartiene alla... [continua]

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SALVATORE QUASIMODOSalvatore Quasimodo nacque a Modica (Ragusa) il 20 agosto del 1901 e trascorse gli anni dell'infanzia in piccoli paesi della Sicilia orientale (Gela, Cumitini, Licata, ecc.), seguendo il padre che era capostazione delle Ferrovie dello Stato. Subito dopo il catastrofico terremoto del 1908 andò a vivere a Messina, dove Gaetano Quasimodo era stato chiamato per riorganizzare la locale stazione. Prima dimora della famiglia, come per tanti altri superstiti, furono i vagoni ferroviari. Un'esperienza di dolore tragica e precoce che avrebbe lasciato un segno profondo nell'animo del poeta. Nella città dello Stretto Quasimodo compì gli studi fino al conseguimento nel 1919 del diploma presso l'Istituto Tecnico "A. M. Jaci", sezione ... [continua]

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LUIGI PIRANDELLOLa vita di Luigi Pirandello è l' «involontario soggiorno sulla terra» di un «figlio del caos», come egli stesso, scherzando, amava definirsi. Nasce infatti Luigi Pirandello il 28 giugno 1867 nella villa detta Caos nei pressi di Girgenti (oggi Agrigento). La famiglia, di tradizione garibaldina e antiborbonica, è proprietaria di alcune zolfare. Dopo gli studi liceali compiuti a Palermo, rientra nel 1886 a Girgenti, dove affianca per breve tempo il padre nella conduzione di una miniera di zolfo e si fidanza con una cugina (rompendo in seguito il fidanzamento). Si iscrive prima all'università di Palermo... [continua]

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LEONARDO SCIASCIA1921: Leonardo Sciascia nasce l'8 gennaio a Racalmuto, un paese della provincia d’Agrigento ricco solo di miniere di zolfo e di sale. Suo padre è contabile in una miniera. Sciascia è il maggiore di tre fratelli; passerà buona parte della sua infanzia in compagnia delle zie, responsabili di un’educazione prevalentemente laica. Anni Trenta: precocemente infastidito dai rituali del regime fascista, il giovane Sciascia legge libri che resteranno per lui fondamentali (Manzoni, Hugo, Casanova, Courier, Diderot), va molto al cinema e a teatro, a Caltanissetta - dove frequenta... [continua]

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GIOVANNI VERGAGiovanni Verga nacque a Catania il 2 settembre 1840. L’attività del giovane scrittore si svolse, sia in campo letterario (nella composizione dei romanzi storici e patriottici), sia in campo politico (con Niceforo fondò e diresse il settimanale «Roma degli italiani»), nella città natale. Primariamente influenzato dal suo insegnante Don Antonio Abate, autore di opere intrise di romanticismo, Verga esordì con un romanzo intitolato Amore e Patria, scritto fra il 1856 e il 1857 e rimasto inedito. La lettura appassionata di Dumas, Sue, Scott e Radcliffe produsse un inesorabile effetto... [continua]

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ZICHICHIAntonino Zichichi (Trapani, 15 ottobre 1929) è un fisico e divulgatore scientifico italiano attivo nel campo della fisica delle particelle elementari. È noto al grande pubblico soprattutto per la sua attività di divulgatore scientifico, come autore di numerosi libri e saggi e per la partecipazione a programmi televisivi della RAI, in cui Zichichi sottolinea spesso la sua certezza nell'assenza di contrasti tra la scienza e la fede. Zichichi ha lavorato nell'ambito della fisica subnucleare presso i laboratori Fermilab di Chicago e CERN di Ginevra, dove nel 1965 ha diretto il gruppo di ricerca che ha scoperto... [continua]

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