GAVINO LEDDA Gavino Ledda nasce a Siligo, in provincia di Sassari, il 30 dicembre 1938; fa il pastore fino a 20 anni, senza frequentare alcun tipo di scuola. Nel 1958 decide di arruolarsi volontario nell’esercito italiano. Nel 1959 diventa sergente esperto in radiotecnica presso la scuola di trasmissioni della Cecchignola, a Roma, e nel 1961, a Pisa, consegue da privatista la licenza media. Nell’aprile 1962 si congeda dall’esercito e ottiene, sempre da privatista,la licenza ginnasiale a Ozieri, in Sardegna, dove è nel frattempo rientrato. Successivamente, è ammesso alla terza liceo classico, e nel 1964 sostiene la maturità classica.
Si iscrive quindi all’Università “La Sapienza” di Roma e nel 1969 si laurea in Glottologia, con una tesi sul dialetto sardo. Nel 1970 è all’Accademia della Crusca con Giacomo Devoto e nel 1971 è assistente di Filologia romanza e di Linguistica sarda a Cagliari. Nel frattempo inizia a scrivere “Padre padrone. L’educazione di un pastore”, che completa nel 1974; nell’aprile 1975 il libro viene pubblicato da Feltrinelli e riscuote un notevole successo, ottiene il Premio Viareggio, viene tradotto in quaranta lingue e, nel 1977, diventa un film con la regia dei fratelli Taviani, che vince la Palma d’oro al Festival di Cannes.
Successivamente , Ledda pubblica nel 1977 “Lingua di falce”, nel 1992 “Aurum tellus”, nel 1995 “I cimenti dell’agnello”, una raccolta di novelle ripubblicata poi nel 2000 con l’aggiunta di nuovi testi.
Nel 1998 è stato ristampato da Rizzoli “Padre padrone” con l’inedito “Recanto”. Ha avuto anche una parentesi cinematografica, nel 1984, con la realizzazione di “Ybris”.

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