MIHAI EMINESCU Mihai Eminescu, pseudonimo di Mihail Eminovici (Botosani, 15 gennaio 1850 – Bucarest, 15 giugno 1889), fu un poeta, filologo, scrittore, giornalista e politico romeno. Tardo-romantico, è il più noto poeta romeno. Le sue opere più famose includono Luceafarul (Espero), Mai am un singur dor (Mi resta un sol desio), e le 5 Scrisori (Epistole).
Eminescu fu attivo nella società letteraria Junimea, fu un membro di spicco del Partito Conservatore Romeno. Fu, anche, "Redattore capo" del quotidiano Timpul (Il Tempo) di Bucarest e giornalista del Curierul de Iasi (Il Corriere di Iasi) dell'omonima città.
Suo padre si chiamava Gheorghe Eminovici e proveniva da Calinesti, all'epoca un villaggio della provincia austriaca della Bucovina. Egli attraversò il confine con la Moldavia, stabilendosi nei pressi della città di Botosani. Si sposò con Raluca Iurascu, erede di una vecchia famiglia aristocratica moldava.
Mihai era il settimo di undici figli. Passò la sua infanzia tra Botosani e Ipotesti, nella casa di famiglia dei genitori. Dal 1858 al 1866 frequentò le scuole a Cernauti (all'epoca parte dell'Impero Austro-Ungarico). Terminò il quarto grado classificandosi quinto su 82 studenti, dopo di che frequentò per due anni il ginnasio.
Le prime tracce dell'Eminescu scrittore risalgono al 1866. Nel gennaio di quell'anno il professore di romeno Aron Pumnul morì e i suoi studenti pubblicarono un pamphlet, Lacramioarele invataceilor gimnaziasti (Lacrime degli studenti del ginnasio) nel quale appariva una poesia intitolata La mormântul lui Aron Pumnul (Alla tomba di Aron Pumnul) firmato "M. Eminovici". Il 25 febbraio la sua poesia De-as avea venne pubblicata nella rivista letteraria Familia, di Iosif Vulcan, a Oradea [Romania]. Questo episodio diede il via ad una serie di poesie pubblicate (e di occasionali traduzioni dal tedesco). Fu inoltre Iosif Vulcan, che non amava il suffisso slavo "-ici" del giovane poeta, a scegliergli il più appropriato nome d'arte romeno di Mihai Eminescu.
Nel 1867 Eminescu si unì alla compagnia di Iorgu Caragiale come impiegato e suggeritore; l'anno seguente si spostò nella compagnia di Mihai Pascaly. Entrambe erano tra le principali compagnie teatrali romene dell'epoca, della seconda facevano parte anche Matei Millo e Fanny Tardini-Vladicescu. Eminescu si stabilì ben presto a Bucarest, dove alla fine di novembre divenne impiegato e copista per il Teatro Nazionale. Durante questo periodo continuò a scrivere e pubblicare poesie. Si pagava inoltre l'affitto traducendo centinaia di pagine di un libro di Enric Theodor Rotscher, anche se questo lavoro non produsse mai un'opera completa. Sempre in questo periodo iniziò il suo romanzo Geniu pustiu (Genio desolato).
Il 1 aprile 1869 fu co-fondatore del circolo letterario "Orient", i cui interessi comprendevano la raccolta di fiabe, poesie popolari, e documenti relativi alla storia letteraria della Romania. Il 29 giugno, diversi membri di "Orient" vennero incaricati di recarsi in diverse province. Eminescu venne assegnato alla Moldavia. In quell'estate, incontrò per caso suo fratello Iorgu, che era un ufficiale dell'esercito romeno, nei Giardini di Cismigiu, ma respinse fermamente gli inviti di Iorgu a riallacciare i legami con la famiglia.
Sempre nell'estate del 1869, Eminescu lasciò la compagnia di Pascaly e si recò in viaggio a Cernauti e Iasi. Qui riprese i contatti con la sua famiglia e il padre gli promise una diaria che gli permettesse di proseguire gli studi a Vienna in autunno. Come sempre, egli continuò a scrivere e pubblicare poesie; soprattutto, in occasione della morte dell'ex governatore di Muntenia, Barbu Dimitrie Stirbey, pubblicò un volantino intitolato Moartea principelui Stirbey.
Dall'ottobre 1869 al 1872 Eminescu studiò a Vienna. Era considerato uno "studente straordinario" alla Facoltà di Filosofia e Legge dove seguiva i corsi di filosofia, diritto, economia politica e filologia romanica. Attivo nella sua vita studentesca, fece amicizia con Ioan Slavici, e conobbe Vienna grazie a Veronica Micle; divenne un contributore di Convorbiri literare (Conversazioni Letterarie), edito dalla Junimea (dal romeno june -"giovane"). I capi di questa organizzazione culturale, Petre P. Carp, Vasile Pogor, Theodor Rosetti, Iacob Negruzzi e Titu Maiorescu, esercitarono la loro influenza politica e culturale su Eminescu per il resto della sua vita.
Nel 1870 scrisse tre articoli con lo pseudonimo di "Varro" sul Federatiunea, a Pest, sulla situazione dei romeni e delle altre minoranze dell'Impero Austro-Ungarico.
Divenne un giornalista del quotidiano Albina a Pest. Dal 1872 al 1874 continuò i suoi studi a Berlino. Dal 1874 al 1877 lavorò come direttore della Biblioteca Centrale di Iasi, come supplente, ispettore scolastico per le contee di Iasi e Vaslui, e redattore del quotidiano Curierul de Iasi (Il Corriere di Iasi). Continuò a pubblicare sul Convorbiri literare. Divenne buon amico di Ion Creanga, che convinse a diventare scrittore e introdusse nella società letteraria Junimea.
Nel 1877 si trasferì a Bucarest, dove fino al 1883 fu primo redattore, e quindi (1880) redattore capo del quotidiano Timpul (Il tempo). Durante questo periodo scrisse la maggior parte delle sue poesie Scrisorile, Luceafarul ecc. Comunque, il troppo lavoro di questo periodo fu un male per la sua salute.
Nel giugno 1883, il poeta si ammalò gravemente, e venne internato nell'ospedale del Dott. Sutu. Nel dicembre 1883, apparve il suo volume Poezii, con una raccolta delle sue poesie ed una prefazione di Titu Maiorescu.
Nei suoi ultimi anni, Eminescu soffrì per una psicosi maniaco-depressiva. Nel 1883, in Romania, gli venne diagnosticata la sifilide e George Calinescu scrisse nella biografia del poeta che egli aveva contratto tale malattia sin dai vent'anni; comunque, una differente diagnosi fatta a Vienna, sempre del 1883, menzionava la sua depressione ma non la sifilide. Nel 1884, soggiornò per un po' di tempo sia a Venezia che a Firenze su consiglio medico per una presunta depressione, ma non bastarono le bellezze italiche per scuoterlo dal profondo torpore mentale in cui era ricaduto. Nello stesso anno fece ritorno in Romania e nonostante non avesse fatto nessuna cura apparve in buona salute. A partire dal 1886, fu curato con alcune iniezioni di mercuriali poiché all'epoca era la terapia d'elezione per la cura della sifilide. A oggi non si sa quanto sia durata la terapia ed è probabile che i disturbi mentali di cui soffriva fossero da ricondurre agli effetti collaterali dei mercuriali che gli sono stati somministrati. Eminescu morì nell'ospedale del Dott. Sutu a Bucarest, dove era stato ricoverato, alle 3 del mattino del 15 giugno 1889. La sua autopsia venne condotta con scarsa cura e quindi la questione dell'esatta causa della sua morte potrà difficilmente essere chiarita. In alcuni scritti si sostiene che non morì di morte naturale ma fu assassinato. In merito vi sono due ipotesi. La prima sostiene che fu ucciso da un altro paziente anch'esso sofferente di turbe psichiche, la seconda, invece, che fu assassinato per motivi politici in quanto diventato scomodo sia all'Impero Austro-Ungarico che alla Russia e, anche, alle autorità romene del tempo per le sue idee. Alcuni documenti riferiscono che Eminescu faceva parte di un'associazione segreta denominata "Carpazi" e per questa ragione era un sorvegliato speciale dei servizi segreti austro-ungarici e russi. Tali ipotesi sulla vera causa della sua morte, però, non sono mai state dimostrate. Mihai Eminescu è sepolto a Bucarest nel Cimitero di Bellu.

 

Fonte: Wikipedia

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