JOSE’ MARIA ARGUENDAS José María Arguedas Altamirano (Andahuaylas, 18 gennaio 1911 – Lima, 2 dicembre 1969) è stato uno scrittore peruviano. Visse gli anni decisivi della sua infanzia a stretto contatto con la popolazione india. In questo modo scoprì la cultura indigena e imparò il quechua, lingua che utilizzò per tutta la vita e che solo dopo aver compiuto 8 anni affiancò all'uso del castigliano.
Era figlio di un avvocato, che per ragioni politiche e professionali, si vide obbligato a viaggiare con frequenza attraverso il territorio delle Ande. Il futuro scrittore, che quasi sempre accompagnava il padre nei suoi viaggi, allargò i suoi orizzonti culturali ed entrò a contatto con la tradizione india. Nel 1931 entrò nella facoltà di lettere dell'"Universidad Mayor de San Marcos" di Lima. La sua attività creativa iniziò poco tempo dopo.
L'opera di Arguedas abbraccia vari campi; troviamo, infatti, romanzi, poesie e studi letterari, traduzioni dal quechua allo spagnolo e viceversa. È possibile intravedere sempre una preoccupazione costante per la lingua, i suoi usi e la relazione tra il quechua e il castigliano.
La sua prima opera, una serie di canti, venne pubblicata nel 1935 con il titolo "Aqua", nel 1941 scrisse la sua prima novella intitata "Yawar Fiesta". Le sue opere mature comprendono "Los ríos profundos" del 1958, "Todas las sangres" del 1964 e "El zorro de arriba y el zorro de abajo" pubblicato nel 1971. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo.
Ancora scosso dai traumi subiti durante la sua infanzia e disilluso per gli effetti della politica culturale del suo paese, cercò di suicidarsi nel 1966 senza riuscirci, ma, il 28 novembre del 1969, si sparò alla testa e morì quattro giorni dopo, il 2 dicembre dello stesso anno.

 

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